giovedì 10 gennaio 2013

Il Verde infestante a Villa Borghese


Anche oggi a fianco a noi c'è la nostra botanica dottoressa Desiree Izzi, che ci aiuta a comprendere le piante infestanti di Villa Borghese, oggi ci spiega la robinia che noi, da ignoranti botanici, pensavamo fosse uno squisito formaggio morbido piemontese.
Ci segnala Alix Van Buren esponente di spicco degli "Amici di Villa Borghese" che in effetti nell'ottocento il Principe Borghese pianto la robinia nella Villa insieme ad altre specie esotiche. Ma in questa scheda parliamo delle infestanti, che pur essendo state volute dal Principe Borghese sono dilagate senza controllo.

Nome specifico: Robinia pseudoacacia
Nome comune: Robinia
Famiglia: Leguminose
Origine: specie esotica originaria dell'America del Nord

Pianta a portamento arboreo alta fino a 20-25m. Il tronco è eretto spesso biforcato con rami spinosi e contorti che gli conferiscono una chioma espansa ed aperta.



Le foglie sono caduche e composte da 11-15 foglioline picciolate, imparipennate, ovali, arrotondate alle estremità. I fiori, simili a quelli dei piselli, sono raccolti a 10-25 in racemi. Sono bianchi ed intensamente profumati. Compaiono in maggio-giugno. 



I frutti sono dei legumi, lisci e coriacei lunghi fino a 20cm. Permangono sull’albero per tutto l’inverno. La corteccia è grigio-brunastra, rugosa, solcata e nodosa con un portamento tutt'altro che elegante.
La Robinia è originaria dell’America del Nord, precisamente della zona degli Appalachi, dove forma veri e propri boschi. Fu importata in Europa dal un farmacista e botanico del re di Francia, Jean Robin. Oggi è diffusissima in tutta Europa, tanto che si è naturalizzata, anche se continua ad essere considerata una specie altamente invasiva a causa della sua velocità di crescita. L’apparato radicale della Robinia è molto esteso e cresce velocemente portando a soffocamento delle specie autoctone come le querce, caratterizzate invece da una crescita molto più lenta.
La Robinia pseudoacacia è una pianta che ama il sole  e che si adatta molto bene a terreni argillosi e poco fertili in quanto, come tutte le leguminose, è in simbiosi radicale con batteri che arricchiscono il suolo di azoto. E’ una specie pioniera la cui rapida diffusione non è stata contrastata in passato con la conseguenza che la Robinia si è adattata talmente bene che la ritroviamo anche nei nostri boschi portando così ad una riduzione di specie arboree presenti.

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